| Abstract |
"Dietro ogni pasto servito in una mensa scolastica, ospedaliera o aziendale si muove un sistema industriale e sociale che traduce un diritto – quello all’alimentazione – in un servizio quotidiano. Parlare oggi di cibo pubblico e di ristorazione collettiva, quindi, significa affrontare una questione che riguarda la salute, la giustizia sociale e la sostenibilità. È un concetto molto chiaro in ANIR Confindustria, associazione che rappresenta le imprese del settore: il cibo pubblico rappresenta il fine, ovvero garantire a tutti un pasto sano e accessibile; la ristorazione collettiva è il mezzo, ossia l’organizzazione professionale che rende possibile quel diritto ogni giorno. In Italia questo settore è una vera infrastruttura del welfare: circa mille imprese, oltre centomila addetti – per l’81% donne – e quasi un miliardo di pasti l’anno, per un valore che sfiora i sei miliardi di euro. È un sistema che alimenta la vita quotidiana di milioni di cittadini: il 36% dei pasti nelle scuole, il 30% nella sanità, il 26% nelle aziende e l’8% in altre collettività. Dietro questi numeri si riconosce una funzione pubblica essenziale: la ristorazione collettiva non è solo economia, ma anche educazione, salute e coesione sociale. ..." |